[Jazz/Blues] Cassandra Wilson – Thunderbird (2006)

Go To Mexico – Closer To You – Easy Rider – It Would Be So Easy – Red River Valley – Poet – I Want To Be Loved – Lost – Strike A Match – Tarot

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Un disco in bilico tra passato e presente, che riesce a coniugare l'anima autenticamente blues della Wilson con uno slancio verso la modernità e l'elettronica, affidato alla produzione e alle manipolazioni del vecchio lupo T-Bone Burnett.
La maggior parte dei brani si affida a una base elettronica, sempre però doppiata da strumenti suonati: l'effetto è pregevole, svetta ad esempio nel contrasto elettronico-acustico il contrabbasso in “Closer To You”, come pure le percussioni in “It Would Be Easy”. Anche il groove trip-hop di “Poet” è un tappeto perfetto per la profondità esecutiva della cantante e per gli inserti di chitarra dell'onnipresente Marc Ribo (viene il dubbio che abbia il dono dell'obiquità). Altri brani invece, soprattutto le quattro cover presenti, sono interamente suonati, e sono i momenti più intensi e emozionali dell'album, con una “Easy Rider” rallentata e dilatata, e una “Red River Valley” struggente e dolente, entrambe punteggiate da una eccezionale chitarra slide, oltre che dalla interpretazione superba a livello vocale. I brani in generale sono forse un po' troppo lunghi, e più sintesi sarebbe stata apprezzabile, ma il disco comunque scorre senza nessun problema nell'alternarsi sapiente di pezzi elettronici e pezzi suonati.

Insomma l'esperimento di mettere basi elettroniche come cornice alle  doti di questa eccezionale artista è molto interessante e ben riuscita, ma è pur vero che alla fine il buon, vecchio, intramontabile blues è quello capace di dare ancora la pelle d'oca quando interpretato con l'anima.

S.R.

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