La stagione dell’amore…silenzioso! Per un attimo ho pensato dovessi recensire Battiato. Si trattava invece dell’ultimo lavoro di La Fame di Camilla, gruppo indie-pop che si sta facendo strada nel panorama musicale italiano e che vanta alle spalle già una partecipazione a Sanremo. Dopo il primo album autoprodotto e il secondo, che altro non era che una raccolta dei migliori brani del primo e di alcuni inediti, è uscito il 31 gennaio “L’Attesa”, edito da Universal Music e frutto di una preziosa e continuativa collaborazione con i Negrita.
Si tratta di un disco che respira molto bene l’aria di disillusione propria di tutta la corrente alla quale appartengono: “viviamo con molta ansia l’epoca in cui viviamo”, dice Meta al “Corriere del Mezzogiono”. La loro è quindi una musica giovane in cui la guida sapiente di una grande etichetta si scorge nella grande coerenza che accompagna tutto l’album. Fatta eccezione per gli ostinati onnipresenti delle chitarre (il genere lo impone), ogni strumento è al suo posto, il posto giusto. Tra tutte le canzoni ce ne sono però alcune che spiccano per musicalità e potenzialità verso il grande pubblico: “Crescere”, “Solo Una Scia” e il singolo “Susy e l’Infinito”. Potete scommettere che queste canzoni le sentirete più di una volta, per caso e non. Quello che stupisce è che “L’Attesa” sembra un lavoro già maturo, non da band ancora emergente o solo al secondo vero cd. La tanto agognata identità, che ogni gruppo musicale ricerca negli anni, spesso senza riuscirci, sembra non essere un mistero per La Fame di Camilla.
Stefano Tirabasso
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