Già che, si guarda la truck list, e si intravede alla traccia numero uno corrispondere la parola “Intro”, ai romantici si scioglie il cuore. Poi quando si vede che i cd sono due, pieni di canzoni, si rischia di morire prima di aver ascoltato il contenuto. Deve essere che, aver girato il mondo facendo da spalla ai Depeche Mode e ai The Killers, ha cambiato la vita agli M83. Stiamo parlando dell’album “Hurry Up, We Are Dreaming”. L’idea è di quelle colossali e lo si intravede anche dalla miriade di collaborazioni che hanno dato vita al doppio cd.
Ragazzi, questo è electric-pop allo stato puro e quanto si sentono la vicinanza ai “Depeche” e l’obiettivo di tutto il lavoro. Fatevi un favore: cliccate “Midnight City” ovunque vogliate sul web e pigiate sull’icona play. Se il concetto di pop deve essere quello di musica per tutti, il concetto è stato centrato a pieno, con tanto di idea di concept album che di certo a questo genere non appartiene. Farne uno che abbia un capo, una coda ed anche una parte centrale non è cosa da tutti, ma anche qui ci siamo. Non c’è da analizzare canzone per canzone, trovare brutture e punti di gloria. C’è da ascoltare tutto: un’ora e venti di musica, da “Intro” a “Soon My Friend” da “My Tears Are Becoming Sea” a “Outro”. È quel pop che riesce a mischiare psichedelia, rock e alternatività rendendole piacevoli per tutte le orecchie.
Stefano Tirabasso