High Without The Hope 3 – My Will Is Good – Oslo Campfire – In The Meantime – Tree Bones – Sour Milk Salt Wate – Threadbare – Calm Me Down – Leap Year – Next Season – (((Darkness Visible))) – Love Me Through – High Without The Hope 72
Nati dall’incontro tra Van Pierszalowski e Cambria Goodwin quando ancora lavoravano come pescatore e panettiera in Alaska, il duo si è poi esteso a band. Ora i due hanno cambiato vita e vivono a San Francisco, ma la loro musica è rimasta un po’ lassù al nord, lontano dal sole californiano e in piena malinconia.
Tra Fleet Foxes, Arcade Fire (pure troppo a volte) e Bright Eyes, la band intesse il proprio folk che arriva qui alla seconda prova sulla lunga distanza. E che riecchiggia il cantautorato a stelle e strisce oltre alle fredde brume a cui si ispirano le chitarre acustiche e le due voci.
Si alternano nenie a virate più insisiste e con più tensione. I primi brani sono un po’ un fuoco di paglia e man a mano che il disco si srotola, si scioglie al sole, l’ispirazione cala lentamente e talvolta si cade in atmosfere meste e piatte.
Luca Freddi