[Prog Rock] Anathema – Hindsight (2008)

Fragile Dreams – Leave No Trace – Inner Silence – One Last Goodbye – Are You There? – Angelica – A Natural Disaster – Temporary Peace – Flying – Unchained (Tales Of The Unexpected)

http://www.anathema.ws/
http://www.myspace.com/weareanathema
http://www.kscopemusic.com/

Dopo cinque anni di silenzio, gli Anathema si ripresentano sul mercato. La precedente release, A Natural Disaster, uscì infatti nel 2003. Da allora più nulla, almeno fino a questo 2008, che li vedrà protagonisti di ben due full length: uno previsto per la fine dell’anno, Horizons e Hindsight, qui oggetto di recensione.

Trattasi di un lavoro che potrebbe essere visto come un best of, in quanto vede nella sua tracklist canzoni già pubblicate nel loro recente passato, ad esclusione di Unchained (Tales Of The Unexpected), unico episodio inedito posto a chiusura del lavoro. Il restante lotto di canzoni invece riprende, pescando qua e là, alcuni dei pezzi più amati dalla band stessa, appartenenti alla loro seconda vita artistica, quella orientata ad un rock psichedelico ed intimista.
Si trovano così le re-interpretazioni in chiave prettamente acustica di brani estratti da Alternative 4 (Fragile Dreams, Inner Silence), Judgement (One Last Goodbye), A fine day to exit (Leave no trace, Temporary Peace) e da A natural disaster (Are you there?, A natural disaster, Flying).
Il lavoro di rielaborazione è stato arricchito, tra l’altro, dall’apporto del violoncellista Dave Wersling della Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, già partecipe attivo nel dvd A Moment In Time.

Il lavoro è obiettivamente di grandissima classe: trattasi di un platter dai contenuti intimisti, suonati con raffinatezza e resi ancora più emotivi in questa versione. Allo stesso tempo, a detta di chi scrive, Hindsight è consigliabile semplicemente ai collezionisti e fan irriducibili della band, proprio per la quasi totale mancanza di materiale nuovo. Si può considerare come una panoramica sull’universo Anathema più recente, ma è abbastanza sottovalutabile per coloro che già conoscono l’evoluzione artistica, senza esserne rimasti entusiasti. Superfluo, ma di classe.

Andrea Arditi

 

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