I Kula Shaker ci riprovano, e dopo un’ascesa folgorante a metà 90’s e la caduta inarrestabile di inizio millennio, completata dallo scioglimento, arriva quello che potrebbe essere la nuova visione del quartetto britannico.
“Pilgrim’s Progress” arriva dopo 3 anni dal precedente, e di certo non entusiasmante, “Strangefolk” e propone la classica dozzina di inediti. Le origini non sembrano proprio essere state dimenticate, e il mood Beatlesiano accostato a una timbrica vocale dai tratti Ashcroftiani caratterizzano tutta la serie di pezzi che compongono la nuova release.
La band di Crispian Mills e soci sembra aver ritrovato lo spunto per rimettersi in pista, ma in definitiva, se da un lato possiamo senza dubbio rilevare una certa freschezza nei contenuti, dall’altro non si può fare a meno di notare come tutta quella carica espressa al loro debutto si sia sfortunatamente esaurita.
Francesco Casati