80 90 – Mumento D’Onestà – Indy-geni – Riconoscenza – Amici Nemici – Nun saje Nient e Me – Che Me Dice Casa Mia – 6 Chello Ca Si – Quanno Me Ne So Juto – Rispettiva Ammirazione – Nun Me Parla ‘E Strada – Vita Bona
Parlare dei Co’ Sang vuol dire parlare di Napoli e anche del caso Gomorra. Tutto interconnesso con la stampa e la “moda” Saviano.
Partiamo dall’inizio. Nel 2005 esce il loro disco “Chi more pe’ mme” e diventa ben presto uno dei casi discografici pompato su tutta la stampa, anche quella alternativa. L’interesse sboccia probabilmente anche perchè è più o meno lo stesso periodo in cui esce il best sellers di Saviano.
Siamo ad oggi. Esce il secondo album con distribuzione Universal.
Basta solo un ascolto per tributare al duo i giusti consensi per il nuovo lavoro. Coerenza e capacità artistica risaltano subito.
Le loro posizioni rimangono le stesse, mentre fuori vanno e vengono le mode, si accendono e si spengono i riflettori su quella Napoli e sul Sud molto dimenticato. Sono chiari e dicono “Noi non rappresentiamo le strade ma le persone che ci sono dentro…cerchiamo di fare musica motivata da una sofferenza che non è solo causata da un fenomeno criminale”. Non vogliono sfruttare il torrente di artisti che cavalcano l’onda Saviano. Semplice.
Antonio Riccardi (Ntr) e Luca Prudente (O’Luchh) raccontano ancora la realtà amara in rima. La realtà del capoluogo campano stretta tra camorra e politica, la strada, le difficoltà. I Co’ Sang raccontano quello che vedono. Con una cristallinità invidiabile.
Ottima produzione, atmosfere cupe, belle basi potenti e collaborazioni come Raiz, Marracash, Fuossera.
Con questa buona conferma, ora sono davvero una realtà e un patrimonio del rap italico.
Luca Freddi