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A me è capitato, da ubriaco marcio, di darmi alla musica. Da qualche parte dovrei avere la registrazione di una sessione notturna di versioni doom del repertorio dei Queen per due voci a cappella. Sono cose che fai, poi le riascolti da sobrio, ridi e le lasci lì fino a dimenticartene, forse.
Amanda Palmer no. Amanda Palmer oltre ad aver registrato i suoi deliri alcolici prova anche a venderli. In questo dischetto, disponibile solo o in mp3 o in vinile o in un box con migliaia di gadget assurdi (tipo un ukulele in edizione limitata), la cantante di Boston strimpella il suo ukulele straziando brani dei Radiohead.
A noi la musica di Amanda Palmer è sempre piaciuta, ma questa roba è pessima, indigeribile, inaccettabile. Il disco si sopporta giusto il tempo di dire a un amico “guarda, c’è una che fa cover dei Radiohead con l’ukulele…”, ascoltare uno o due minuti, commentare con un “ahahahah” e andare avanti, scordandosi per il resto della vita l’esistenza di “Amanda Palmer Performs The Popular Hits Of Radiohead On Her Magical Ukulele”.
Merda d’artista, ma pur sempre merda. Amanda, hai toppato.
Stefano Di Noi