Carry On Up The Morning – Delivery – You Talk – Unbilotitled – Side Of The Road – Crumb Begging – Unstookietitled – French Dog Blues – There She Goes – Baddies´ Boogie – Deft Left Hand – The Lost Art Of Murder
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Non ho ancora capito se Pete Doherty ci faccia o ci sia proprio. Alcuni giorni propendo la prima, poi la seconda prende il sopravvento e si ricomincia daccapo. Il fatto è che non me ne può fregare niente di tutte le vicende extra musicali del buon Pete, non mi influenzano né in senso negativo, ci mancherebbe, ma nemmeno in senso positivo. So solo che il nostro è stata la mente creativa del primo album dei Libertines, questo sì che può influenzare, e poi si è perso un po’ tra i suoi innumerevoli fantasmi.
Dopo un travagliato EP con cui si era ripresentato sul mercato mondiale, ecco allora la prima vera prova dei suoi Babyshambles: un disco che si fa ascoltare molto volentieri, che spazia attraverso le varie esperienze musicali del proprio leader (senza dubbio carismatico), ma che è venato dall’inizio alla fine da una marcata attitudine punk. D’altra parte come potrebbe essere altrimenti, visto che Doherty, per il proprio stile di vita, pare ispirarsi proprio ad una certa cultura punk, in cui alcol e droga vengono visti come qualcosa di autodistruttivo, come un affronto alla società in primis e non come semplice sballo. Gli episodi migliori aprono e chiudono l’album: l’opener “Carry on up the mornin” è il biglietto da visita migliore per l’intero disco e la conclusiva eterea “The lost art of Murder” lascia intravedere un grande futuro.
Sempre che l’eroina non abbia il sopravvento.
L.G.