[Rock] Electric Six – Kill (2009)

 

 

Body Shot – Waste Of Time And Money – Egyptian Cowboy – Escape From Ohio – Rubbin’ Me The Wrong Way – One Sick Puppy – Steal Your Bones – My Idea Of Fun – I Belong In A Factory – The Newark Airport Boogie – Simulated Love – You’re Bored – White Eyes

http://www.electricsix.com/
http://www.metropolis-records.com/

Puntuali come le bollette, tornano gli americani Electric Six. Come sempre capitanata da quel matto di Dick Valentine, questa formidabile band indie sforna album come fossero brioches. Ad essere sinceri, dopo lo sfolgorante debutto di Fire (2003), il gruppo ha più o meno rigirato la stessa formula con mille sfaccettature, non sempre riuscendo a riproporre pezzi geniali come ‘Gay Bar’, ‘Danger! High Voltage’ e ‘Dance Commander’….ma il divertimento è sempre stato assicurato. Anche il nuovo Kill viaggia sulle coordinate classiche: rock energico ed elettronico misto a influenze synth anni ’80, falsetti anni ’70, new wave e punk…il tutto con un’ottima produzione super pulita a fare da contorno a storie assurde, grottesche, festaiole, romantiche, omoerotiche, impegnate…fondamentalmente senza alcun senso.

A questo giro la produzione è ancora più potente e ‘bombastica’ del solito, favorendo riff più pesanti e assoli più rock. Rimane comunque una quantità di influenze diverse tali da rendere l’album uno degli ascolti più eclettici di sempre. Ecco quindi il wurlitzer misto a funk rock ed influenze africane nella storia di coraggio cinematografico di ‘Body Shot’ (beccatevi il video), i riff pesanti di ‘Waste Of Time And Money’ e l’orgia di batteria di ‘You’re Bored’, la chitarra alla Van Halen in una storia di cowboy egizi e long drinks su spiagge americane, la power ballad sinfonica ‘Steal Your Bones’, il boogie rock misto pop in autotune di ‘The Newark Airport Boogie’, i sintetizzatori anni ’80 di ‘White Eyes’…

Il disco, come da tradizione da circa 13 anni, è vario e divertente, pur con qualche filler. L’ideale per tirarsi su d’umore e fare un po’ di casino. Non per gente seria, ovviamente.

Marco Brambilla

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