Intro – Noche Sin Fin – Terra Incognita – Hard Lovin’ Woman – Fantasy Bar – Romeo – Ghost – All Is For God – Female Persecution – Uh Huh – Junkyard Heart – Suicide Dive Bombers
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Conosciuta dalle masse per essere un’ex attrice prodigio con una discreta carriera alle spalle costruita negli anni (tra i suoi film, Cape Fear, Natural Born Killers e quella piccola gemma di metà anni Novanta chiamata Strange Days), la californiana Juliette Lewis ha avuto anche un’onesto percorso artistico in ambito musicale, cosa che abbiamo potuto intuire nel già citato film di Kathryn Bigelow.
Abbandonati i The Licks, con i quali ha esplorato il suo lato più garage e punk, con la sua nuova band (i The New Romantiques) il sound, pur non rinnegando il passato, si sposta tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta: un approccio figlio della generazione di Woodstock, ottenuto anche grazie alla collaborazione di Omar Rodriguez-Lopez (The Mars Volta, At the Drive-In). Proprio la mano del polistrumentista di origini portoricane si sente nell’iniziale “Noche sin fin”, che inaugura un album che non riesce a spiccare il salto, ma presenta sprazzi di classe e un paio di brani di notevole valore, tra cui un tributo a Janis Joplin con “Hard lovin’ woman”.
“Terra Incognita”, a conti fatti, è un leggero cambio di rotta per la carriera musicale di Juliette Lewis. 46 minuti di musica, una prima parte più che buona e una seconda che, invece, risulterà mediocre. A conti fatti, un ottimo pretesto per vederla dal vivo, nel tour che passerà per l’Italia in autunno: il palco è la casa di Juliette, e questo lo sappiamo.
Nicola Lucchetta