[Rock] Marilyn Manson – Eat Me, Drink Me (2007)

If I Was Your Vampire – Putting Holes In Happiness – The Red Carpet Grave – They Said Hell’s Not Hot – Just A Car Crash Away – Heart-Shaped Glasses – Evidence – Are You The Rabbit – Mutilation Is The Most Sincere Form Of Flattery – You And Me And The Devil Makes 3 – Eat Me, Drink Me – Heart-Shaped Glasses Inhuman Remix By Jade & Puget (bonus track)

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Marilyn Manson è tornato. Dopo quattro anni di attesa rieccolo per la gioia dei suoi fan con qualcosa di veramente nuovo e di insolitamente romantico.
Durante la lavorazione di questo album “Eat Me, Drink Me” Manson aveva anticipato che sarebbe stato assolutamente diverso rispetto ai suoi precedenti, ma tutti, soprattutto chi lo conosceva bene, si aspettavano “solo” l’ennesima sorprendente metamorfosi. Ha saputo trasformasi da verme ad Anti-Cristo, è stato un alieno androgino, è stato un dandy, è stato persino Topolino! “Chissà quali altri originali panni vestirà questa volta” hanno pensato in molti, ma la trasformazione è stata molto più profonda del solito. Ogni cambiamento del Reverendo del Rock ha sempre avuto una complessa base concettuale e non solo inerente al look, ma stavolta sono successe cose che mai erano successe prima.

La prima cosa è il cambiamento del ruolo di Manson all’interno della sua band, fin’ora gli altri componenti hanno sempre avuto un ruolo insignificante o quasi rispetto al leader, mentre adesso, per la prima volta, il bassista e chitarrista Tim Skold (ex KMFDM che sostituì qualche anno fa Jeordie “Twiggy Ramirez” White che oggi suona con i NIN) ha assunto un ruolo quasi “alla pari” di Manson. “Eat Me, Drink Me” è quindi il primo vero album di Manson e Skold nonostante la comunque rilevante influenza del musicista nella lavorazione del precedente “The Golden Age Of Grotesque” (2003).
La prova più evidente di questo cambiamento sono gli assoli di chitarra presenti in più brani e mai sentiti prima in canzoni di Manson che testimoniano una maggiore inclinazione alle sei corde e alla cura sul piano propriamente musicale. Fino ad ora il concetto, le parole, i testi (per quanto a volte criptici) avevano sempre avuto un ruolo molto più importante della musica e ciò era assolutamente voluto: il singer voleva trasmettere all’ascoltatore in modo estremamente diretto concetti, pensieri, opinioni e sensazioni mentre adesso, mai come prima, il protagonista dell’album è il Sentimento, e nulla al mondo come la musica pura è capace di esprimere il sentimento.

Quello che abbiamo di fronte oggi è un Manson sulla soglia dei quarant’anni, reduce da un matrimonio fallito e appena uscito da una terribile depressione. Fino a poco tempo fa parlava col suo aspirapolvere e che solo una donna ha saputo risollevare e tirar fuori da quel tunnel di tristezza e follia. Lei, vedendolo precipitare, gli ha chiesto di accoltellarla con un coltello da cucina perchè voleva cadere con lui e quell’episodio lo ha cambiato, lo ha fatto resuscitare ed è stato fonte di ispirazione.
Il primo brano s’intitola “If I Was Your Vampire” ed è un brano della durata di sei minuti, cupo, angosciante e gotico. Manson non è stato distrutto dalle innumerevoli accuse, soprattutto dopo il celebre avvenimento alla Columbine, in seguito al quale fu accusato di istigare gli adolescenti all’omicidio e al suicidio, ma è stato distrutto da una donna e dall’amore, allo stesso modo un vampiro non puoi ucciderlo se non colpendolo dritto al cuore.
Nel brano è anche presente un chiaro riferimento all’episodio del coltello prima citato: ” So soft and so tragic/ as a slaughterhouse/ You press the knife/ against your heart/ And say, -I Love you, so much you must Kill me now-” e poi ” If I Was your Vampire,/ Death waits for no one/ Hold my hands/ across your face,/ because I think/ Our time has come”.
Altri brani che risaltano all’interno dell’album sono la seconda traccia “Putting Holes in Happines”, la sofferta quinta traccia “Just a Car Crash Away”,  e la sussurrata title-track di chiusura, l’undicesima traccia, “Eat Me, Drink Me”.
Per primo singolo è stata scelta la martellante “Heart-Shaped Glasses” (Occhiali a forma di cuore) che non rende al massimo l’idea di questo nuovo album, essendo un brano molto semplice rispetto a quelli citati in precedenza e uno dei meno affascinanti dell’album.
Purtroppo alla track-list originale, composta da 11 tracce, è stata aggiunta una bonus track che sarebbe l’inhuman remix by Jade E Puget della citata “Heart-Shaped Glasses” che riesco a definire con un solo termine: ridicola.

Una delle maggiori fonti d’influenza per Manson in questo periodo è Lewis Carroll, l’autore di “Alice nel paese delle Meraviglie”, personaggio sul quale MM sta scrivendo e dirigendo un film di prossima uscita (?) dal titolo “Phantasmagoria: The Visions of Lewis Carroll”. Lo testimoniano anche il titolo dell’ottava traccia “Are you the Rabbit?” e dell’album stesso “Eat Me, Drink Me” (ricordate cosa c’era scritto sul dolcetto e sulla boccettina che facevano crescere e rimpicciolire Alice?).
Tale titolo è anche una facilmente intuibile citazione biblica riferita all’Ultima Cena ed è inoltre stato spiegato e “giustificato” da Manson stesso in un’intervista con le seguenti parole: “La morte che sceglierei, non che io voglia morire, sarebbe quella di essere mangiato vivo dalla persona che amo, penso sia il modo più romantico per morire”.
Tra le altre fonti d’ispirazione dell’album è possibile annoverare: Baudelair, Mary Shelley, Vladimir Nabokov e la sua “Lolita”, Arthur Penn per il film “Bonnie e Clyde” e altri ancora.

Il libretto dell’album contiene i testi delle canzoni e qualche foto di Manson e della sua fidanzata Evan Rachel Wood a cui l’album è dedicato, mentre sono totalmente assenti foto di altri componenti della band (unicum storico). Sul disco è presente l’immagine di un cuore disegnato a spirale che è anche l’ultimo tatuaggio (disegnato, come gli altri, da Manson stesso) che il Reverendo si è fatto fare sul polso: è il primo tatuaggio dopo 13-14 anni e, conoscendolo, sta a significare certamente una svolta nella sua vita anche artistica.

P.B.

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