Spoon – Miseducation – Beyond The Grave – Jeeza – Santa Sangre – Perceptive Tollage – Broken Teeth, olden Mouth – Russian Roulette – Snakes For Breakfast
http://www.myspace.com/veracrash
http://www.godownrecords.com
Per la serie: quant’è difficile trovare l’assetto giusto in una band? E arrivare al primo importante passo: il disco d’esordio. Chiedere direttamente ai nostrani Veracrash per avere una risposta veritiera. Nati sul finire del 2003, hanno cambiato componenti aggiustando il tiro via via. E’ del 2006 l’ep che ha fatto girare la voce sul trio milanese e gli ha fatto guadagnare i favori della critica.
Dal 2007, con la formazione definitiva, hanno iniziato a lavorare al disco d’esordio.
“11.11” vanta la masterizzazione ai Jupiter Studios di Seattle da Martin Feveyear (Qotsa, Mudhoney, REM, Kings Of Leon) e la cura grafica del conosciuto Seldon Hunt (Isis, Melvins, Neurosis).
Si ma queste sono solo parole di contorno. Uno spot da cinema. Quello che conta è la sostanza. Ovvero che la band ha fatto il botto. Con un disco pieno di umori. Un disco “da grandi”, maturo, rotondo, con un suono caldo che sa rapire. Un disco ricco ed eterogeneo, oltre ai riferimenti semantici e simbolici.
Un crocevia tra la Seattle Grunge, la New York post punk, la California stoner e psichedelica. Queens of the Stone Age, il rock metalloso mutante di Isis e Melvins. Potenza e suoni evocativi. Sarebbe banale dire che non sa di disco italiano. Ma facciamo i banali per sta volta.
Luca Freddi