[Soft Rock] Norah Jones – The Fall (2009)

 

Chasing Pirates – Even Though – Light As A Feather – Young Blood – I Wouldn’t Need You – Waiting – It’s Gonna Be – You’ve Ruined Me – Back To Manhattan – Stuck – December – Tell Yer Mama – Man Of The Hour

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Norah Jones, 30 anni e tre dischi multiplatino alle spalle. Una grande classe, una grande preparazione artistica ma anche tanto fascino e tanto carisma da permetterle di portare portare il suo smooth jazz alle masse.

Giunta al quarto album, la bella figlia di Ravi Shankar ha deciso che era ora di fare cambiamenti. Finita la storia d’amore col suo bassista e principale compositore Lee Alexander, Norah ci presenta il suo album più maturo: i brani sono stati praticamente scritti tutti da lei sola, ha deciso di abbandonare il jazz a favore di un soft rock ricco di arrangiamenti e invitare parecchi ospiti di livello. La accompagnano, tra gli altri, il produttore Jacquire King (Kings Of Leon, Modest Mouse e Tom Waits), Joey Waronker (batterista di Beck e R.E.M.) e Marc Ribot (chitarrista al servizio di Tom Waits ed Elvis Costello).
Pianoforte e sezione ritmica in evidenza, tante chitarre diverse, hammond e orchestrazioni a fare da contorno, tutto rigorosamente acustico e con qualche tocco folk. La voce di Norah rimane sempre suadente, e trova una nuova dimensione in queste sonorità più calde e ruvide mentre dipinge scene di incontri e amori nella sua New York.
Non aspettavi una svolta rock o commerciale; se Norah vi provoca sonno, poco cambia con questo disco. Rimane tutta la sua sottile magia in un nuovo vestito perfetto per l’autunno.

Marco Brambilla

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