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A 10 anni dall’uscita di “Rated R”, uno dei loro album di punta, i Queens of The Stone Age han voluto festeggiare questa tappa importante della carriera pubblicando una reissue composta da due cd: la versione originale di “Rated R” e una raccolta di B-sides più registrazioni live.
Per quanto riguarda “Rated R”, se non siete fan della prima ora sarete già a conoscenza del valore artistico di questo album. E’ giusto, tuttavia, spendere qualche parola per chi non ha mai seguito i Queens of The Stone Age da vicino. “The Lost Art of Keeping A Secret” è il singolo rappresentativo di questo disco ed è il primo successo esplosivo del gruppo statunitense, tanto da rimanere per diverso tempo nelle playlist radiofoniche. Altro brano perfetto è “Better Living Through Chemistry”, molto ammiccante ai Kyuss. Fra le altre tracce di “Rated R” meritano particolare attenzione anche “Feel Good hit of the Summer” e “I Think I Lost My Headache” per motivi diametralmente opposti. La prima, infatti, è rock puro ed essenziale e ha un testo composto da una manciata di parole (tutte sostanze che creano dipendenze) che si ripetono in modo martellante per tutto il corso dei suoi 2 minuti e 43 secondi di durata. Con tutta probabilità dopo un paio di ascolti vi ritroverete a canticchiare “Nicotine, Valium, Vicodin, Marijuana, Ecstasy, and Alcohol”, senza levarvelo più dalla testa. “I Think I Lost My Headache” invece è delirante, complessa, a tratti disturbante, con distorsioni ed effetti sonori che mixati fra loro danno vita ad un insieme quasi psichedelico. Da segnalare la presenza del frontman degli Screaming Trees Mark Lanegan, voce solista nel brano “In The Fade”, e di Rob Halford, leader dei Judas Priest, nei cori di “Feel Good Hit of the Summer”.
Passiamo al secondo volume di “Rated R Deluxe Edition”. La prima parte della tracklist, fatta di b-sides, si apre con “Ode to Clarissa”, brano in tipico stile stoner. Successivamente troviamo “You’re so Vague”, che sembra voler essere un velato rifacimento ironico di “You’re so Vain” (il successo più grande della cantante Carly Simon, ndr). Homme & soci non si lasciano sfuggire l’occasione di realizzare due cover. Si tratta di “Who’ll be the next in line”, originariamente dei Kinks, e di “Never Say Never”, brano del gruppo new wave Romeo Void. Entrambi i brani son stati ri-arrangiati in modo tale da non tradire il sound tipico dei Queens of The Stone Age. “Born to Hula” è un piccolo capolavoro che rimanda ai Soundgarden dei primissimi tempi. Qui si apre la parte dedicata ai live tratti dal Reading Festival, tenutosi nel 2000. Oltre ad alcuni brani contenuti in “Rated R”, in questo spezzone dal vivo la band ripropone anche pezzi del primo lavoro (quali “Avon” e “Regular John”) e anche un brano dal titolo “Millionaire” che non è altri che l’anticipazione di un brano che sarà contenuto nell’album seguente a “Rated R”, ossia l’osannato “Songs for the Deaf”. Grazie ad assoli graffianti e tecnicamente ineccepibili, la band non sfigura nemmeno nelle esibizioni dal vivo, anzi sembra avere una carica ancora più trascinante.
Se non avete acquistato “Rated R” nel 2000, questo potrebbe essere il momento più giusto per farlo. Non solo avreste nella vostra collezione un cd decisamente bello, ma avreste l’occasione di avvicinarvi al mondo di questo gruppo e al tempo stesso apprezzarne la bravura tecnica. Caldamente consigliato.
Claudia Falzone