“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, diceva zio Ben (lo zio dell’Uomo Ragno per intenderci): lo sanno bene i The Darkness, una delle band più originali e famose dell’ultimo decennio, che dopo ben 7 anni dal loro ultimo cd, “One Way Ticket To Hell.. And Back”, sono tornati nel 2012 con “Hot Cakes”. Era normale, quindi, che dopo tanto tempo ci fosse grande curiosità e grande attesa intorno a questo nuovo lavoro della band, nella speranza che Hawkins e soci sapessero stupirci ancora.
Hot Cakes, nonostante un inizio non troppo brillante, è un buon lavoro: riff curati e molte volte protagonisti, batteria galoppante ad accompagnare brani che non si possono che definire “rock”, e la famosa voce in falsetto di Hawkins, sempre presente, a conferire a tutto l’album un’impronta definita e originale. Il primo singolo estratto, “Everybody Have a Good Time”, è sicuramente uno dei pezzi più trascinanti, insieme a “Love Is Not The Answer” e a una “Nothin’s Gonna Stop Us” nettamente di Queensiana ispirazione; gli altri brani che attirano l’attenzione sono “Street Spirit” e “I Can’t Believe It’s Not Love”, il primo perché è qualcosa di molto vicino all’epic metal, il secondo perché è in acustico, delicato e riflessivo.
Accanto a queste considerazioni positive, e all’idea che non si possa assolutamente catalogare questo album come “brutto”, non mancano i cosiddetti “Però”: però dimenticatevi pezzi che siano in grado di rimanere nella storia, come “Love Is Only a Feeling” o “One Way Ticket To Hell”, però non tutte le canzoni sono trascinanti e originali, però tutto sommato potevamo aspettarci di più da un gruppo del genere…..insomma zio Ben aveva proprio ragione, da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
Marco Bassano