Se siete dei fan, andatevelo subito a comprare senza leggere la recensione. I fan non dovrebbero mai leggere le recensioni. E’ una legge.
Il disco funziona, è ben fatto, ben scritto e ben proposto. Il problema è l’ambito in cui si muove. Ascoltare quest’album dopo (esagero) i 20 anni è come leggere da adulti i libri di Twilight. Dentro ci trovi un sacco di banalità e soluzioni più scontate dei peti dopo i fagioli.
Il limite dei Within Temptation e di “The Unforgiving” è che sai già dove ogni brano andrà a parare. Sai già come si risolverà ogni situazione, sai già che quando la faccenda diventa complessa arriveranno il vampirello snob e/o l’uomo lupo depilato, sai già che litigheranno fra loro, sai già che poi faranno comunella per risolvere il mega casino finale. Così come “The Unforgiving”, sai quando e come rallenteranno, sai quando attaccheranno i chitarroni, in base al minutaggio della traccia sarà anche possibile stabilire a priori se sarà un brano per pianoforte e voce, quanta batteria ci sarà e di quanta elettricità sarà infuso. Un disco brutto? Affatto, ma è un disco di genere. E questo è il suo grosso limite nonostante i Within Temptation si confermino fra i migliori interpreti del filone.
Vi serve un regalo per un’adolescente? “The Unforgiving” potrebbe essere la risposta, c’è tutto: è un concept album ben scritto e pieno di sentimenti, ritornelli zuccherosi, un pelo di aggressività, sogni, orchestrazioni, un pizzico di sangue e oscurità quanto basta. Ah, dimenticavo un dettaglio, verrà a breve pubblicato un fumetto, proprio su questo disco. Insomma il regalo perfetto.
Stefano Di Noi