Tornano i folk rockers modenesi Modena City Ramblers con il loro quindicesimo album in studio “Mani come rami, ai piedi radici“, a tre anni di distanza dalla loro ultima fatica discografica; tredici brani di ottimo, buon vecchio kombat-folk, lo stile che la band ha coniato nel corso degli anni (ormai ben 23) facendone il suo marchio di fabbrica.
Le influenze della musica popolare britannica, latina e balcanica, mescolate al rock e al punk, con parti cantate in italiano o in dialetto modenese: questi a grandi linee sono i tratti distintivi dello stile dei MCR, e già dall’opener “Tri bicier ed grapa” (che contiene la strofa che da il titolo al disco), si possono individuare tutte le caratteristiche del tipico Ramblers-sound.
“Mani come rami, ai piedi radici” è composto come di consueto da una serie di brani ballabili ben bilanciati e altri più lenti e delicati, come “Grande fiume” o la nenia “Angelo del mattino”, che ricorda a tratti la “Ninnananna” del disco d’esordio.
Non manca il punk-rock della riuscitissima “Gaucho, io e te”, che sicuramente dal vivo scatenerà le folle insieme alla successiva “Welcome to Tirana”, dallo stile più balcanico e che ricorda molto le sonorità del terzo disco “Terra e libertà”.
C’è quindi davvero tutto quello che ci si può aspettare da un disco dei Modena City Ramblers, ma c’è anche qualcosa di più. La band ha sempre avuto la capacità di sorprendere con trovate sempre originali, e questa volta ci troviamo di fronte addirittura ad un brano in inglese, nel quale i nostri si cimentano in compagnia della folk-rock band americana dei Calexio. “My Ghost Town” è un brano che risulta in qualche modo atipico visto il cantato non in italiano, ma allo stesso tempo kombat-folk in tutto e per tutto.
“Mani come rami, ai piedi radici” è un disco che non annoia mai, i brani sono tutti freschi ed originali, ed il tutto è condito dagli ingredienti tipici del sound dei Modena City Ramblers, che farà sentire a casa i fans di vecchia data grazie a sonorità che la band pare essere andata a ripescare dal baule dei ricordi.