Nastyville è un posto pieno di ville con piscina e macchine da ricconi, di quei posti da rivista patinata, da superstar. Ma dietro l’apparenza tutta lustrini e bigliettoni si cela qualcosa di più malato e decadente, un po’ come quelle case dei set di Hollywood, che poi quando entri scopri che sono solo facciate di cartone, e dietro tutto è buio e sporco.
Nastyville sta da qualche parte fra Los Angeles e l’inferno, e con il debutto “Viva Hell-A”, la band verbanese (ma che potrebbe essere benissimo statunitense) ci prende per mano e ci porta in un viaggio musicale fatto di glam, sleeze, hard rock e decadenza.
Siamo di fronte ad una delle uscite italiane in ambito hard/heavy sicuramente più interessanti di questo 2015, un disco prodotto ottimamente, pieno di pezzi che fanno saltare dalla sedia già dal primo ascolto, riff azzeccati, parti vocali tirate e coinvolgenti, ritornelli semplici ed immediati.
Danny Boy (ex-STP) mette in tavola tutta la sua esperienza e da dietro le pelli del suo drum-kit lancia a tutta velocità la macchina Nastyville, la cui coppia di asce macina riff e assoli senza un attimo di tregua. La voce di Lex è la ciliegina sulla torta di un disco marcatamente influenzato da una parte dalle sonorità losangeliane di metà anni ’80 (chi ha detto Motley Crue?) e dall’altra dalla più moderna scena sleaze scandinava, ma non per questo privo di personalità: di quella ce n’è da vendere, statene certi.