P.O.D. – The Awakening

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Non ha venduto una sega il decimo album dei P.O.D. Ed è un peccato, perché “The Awakening” è senza dubbio alcuno il migliore disco dei Nostri da oltre dieci anni, circa diciamo dalla doppietta paura “Satellite” (2001) / “Payable on Death” (2003), anni in cui il crossover spopolava anche a Domenica In, tanto per capirci.

Tornano le strofe rappate (“Rise of NWO”) e le melodie perfette (opener), soprattutto tornano la cazzimma e la rabbia, oltre a un sound di chitarra decente. Certo, la collaborazione con Maria Brink potevamo risparmiarcela, così come “Want It All”. Non così possiamo dire per i brani che attaccano alla Body Count (“Somebody’s Trying to Kill Me”) e tanto meno per le volate come “Speed Demon” e “Revolución”, fucilata marchiata anche da Lou Koller (con tanto di break reggae per appizzarsi il fischione d’ordinanza prima di rientrare nel pit).

Non ci cambierà la vita, ma è se non altro un disco decente. In tempi di magra, possiamo ancora vestirci larghi e andare in chiesa a pregare insieme a Sandoval e compagni sulla titletrack conclusiva.

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