http://www.myspace.com/beatriceantolini
I problemi di Beatrice Antolini sono due. Un eccessivo hype, cresciuto a dismisura dopo la consacrazione nell’italica scena alt qualcosa avvenuta dopo la pubblicazione di “A Due”, che ha caricato questo “BioY” di enormi aspettative. E c’è soprattutto un certo vezzo da parte dell’artista di voler dimostrare la sua assoluta bravura ed eccellenza, nonché la capacità di sondare percorsi altri nella musica, che finisce per farla strafare. Questo album è comunque molto interessante, ecumenico com’è nel passare al vaglio decenni di alt rock/pop, fra rimasugli industrial e new wave, tropicalismo e world music, ricerca vocale e strumentale, Bjork e Kate Bush, e lei, bisogna ammetterlo, è davvero brava. Ma il tutto ha un andamento troppo discontinuo e sussultorio, frammentario e spesso sforzato, per essere del tutto convincente. Per ora, un talento solo parzialmente espresso.