Destrophy Cry Havoc

Pensavamo avessero molta più voglia di pestare, benchè qualche deriva pericolosa (ammettiamolo due anni dopo) poteva esserci anche nel buonissimo omonimo di qualche tempo fa. A posteriori purtroppo i Destrophy di “Cry Havoc” hanno ceduto alle lusinghe dell’airplay e sentirli su “We Are Alive” e “Closer” fa effettivamente sorridere. Non che la scelta di puntare su rock melodico e molto più diretto sia sbagliata, ma ripensarli alle prese con “Reconnect” e “Monarch” mette tristezza. Da un punto di vista più oggettivo i nuovi brani non sono belli, quelli vecchi lo erano e conferivano alla band di Ari Mihalopoulos una personalità decisa. Appiattirsi e omologarsi è la scelta peggiore, specialmente in un mercato saturo di uscite come quello odierno. Passo falso, peccato.

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