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“Drenched Lands” (2009) era stato un gran disco. Unico nel suo genere. La mediazione quasi perfetta fra stasi ambient, rigurgiti drone/noise e scampoli di black metal marcio e fracido. A un solo anno di distanza i Locrian, ossia André Foisy e Terence Hannum, rincarano la dose con questo “Territories”, coadiuvati da ospiti importanti, fra i quali Bruce Lamont (Yakuza) al sassofono e Blake Judd (Nachtmystium) alla chitarra. La musica, però, è sempre la stessa, e questa volta un po’ meno incisiva rispetto al passato. Soprattutto perché si è ridotta la presenza di quella psichedelia livida e malata che li contraddistinse in “Drenched Lands”. L’album è comunque buono, e il black di “Procession Of Ancestral Brutalism”, fra Wolves In The Throne Room e Mütiilation, si distingue dal resto. Ma parte della magia (nera) è svanita. Interessante ma non imprescindibile.