[Folk Rock] Scott Matthews – Elsewhere (2009)

 

 

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Il secondo album di Scott Matthews (da non confondersi con il quasi omonimo collega Scott Matthew) è, ancora una volta, cupo, intenso, molto malinconico e, forse, sin troppo austero. Con “Elsewhere”, comunque, Scott riscuote la stima e il rispetto di Robert Plant, presente nell’arcana ballad “12 Harps”, e s’immerge, persino di più che in passato, in un folk rock essenziale, molto classico, privo di concessioni al suono moderno (anche se gli arrangiamenti si sono ispessiti). I riferimenti ai Led Zeppelin acustici e celtici ci sono ancora, così come qualche scampolo di blues che serve a inasprire ulteriormente la sua musica, che per essere apprezzata a fondo necessita di uno sforzo non comune, non certo alla portata dell’ascoltatore occasionale. Vale comunque la pena di concentrarsi su questo disco, perché Matthews è cantautore valido e dalla spiccata personalità. Certo, non sarà mai un nome fondamentale (i paragoni con Jeff Buckley sono eccessivi), e i suoi dischi rimarranno appannaggio di un pubblico d’elite: rimane il fatto che “Elsewhere” è opera al di sopra della media.

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