Di esordi portentosi, rei di aver dato vita a promesse non mantenibili, ne abbiamo visti fin troppi. Soprattutto negli ultimi dieci anni. Ma il ricordo dell’omonimo album dei Glasvegas è uno dei più dolorosi. Sì, perché è vero che quel disco del 2008 aveva accelerato più di un battito cardiaco, ma questo terzo album, “Later… When the Tv Turns To Static“, arriva a confermare ciò che il precedente “Euphoric Heartbreak” aveva fatto temere. Forse i Glasvegas non saranno mai ciò che abbiamo sperato.
I suoni sono più puliti e maturi, ma l’epico romanticismo che li ha resi celebri ha perso aderenza e tra i dieci brani gli unici a tirar fuori qualcosa di davvero lodevole sono “If” e “Finished Sympathy”, in cui torna a luccicare il songwriting di James Allan (qui nuovamente in veste di produttore, dopo l’esperienza con Flood). Per il resto nessun reale fallimento, solo altra mediocrità e una minacciosa spada di Damocle sulla carriera dei quattro scozzesi.
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