Il disco d’esordio della band Valtellinese si fa apprezzare alla distanza. I (dogma)’n miscelano con sapienza influenze diverse e le amalgamano in un risultato che sa spesso di gothic à la Paradise Lost, con inserti elettronici e tastiere protagoniste nel rendere moderno e accattivante il ringhioso assalto del cantato (in italiano!) pulito/growl, che si alterna e fonde senza soluzione di continuità. Il gusto decadente per la melodia e la tendenza a non disdegnare escursioni crossover possono consigliare “La Cattiva Novella” anche a chi è figlio della generazione ‘nu’ e apprezza le chitarre down tuned oltre misura. Risaltano “Baratro”, la strumentale e Shadows Fall-iana (citiamo la band di Brian Fair per non essere sempre ancorati al passato, ndr) title track e “L’Ultima Preghiera”. Buone idee per un avvenire da scoprire, scopriteli.