Gran parte della critica ha già incensato questa nuova band di Portland, Oregon. Figurarsi. Come se del revival della new wave non ne avessimo già abbastanza. Nel caso specifico, il quartetto è anche piuttosto bravo, ma in “Mind Chaos” non c’è davvero nulla che faccia sospettare un briciolo di creatività personale da parte della band. Funky, un po’ di soul bianco, tastiere e chitarre impostate sull’anno 1982 o giù di lì, qualche tossina di post punk, New Order e Talking Heads (Song Away), questi ultimi semplificati per poter far breccia nelle discoteche del terzo Millennio. D’accordo che si tratta di un debutto, ma il gruppo parte malissimo. Ormai gli anni Ottanta sono stati spolpati fino all’osso, lasciamogli almeno quello.