Senza dover essere per forza esterofili come Stanis La Rochelle, non individuare italianità ascoltando un disco nostrano è davvero una qualità da premiare. Ecco i Melampus, di stanza a Bologna, che prendono il nome da una figura mitologica in grado di guarire e mettere in atto facoltà profetiche. Nico-Pj Harvey si rincorrono nell’ugola della cantante-chitarrista Francesca Pizzo, accompagnata dal batterista Angelo Casarubbia (componente dei Buzz Aldrin), in un duo essenziale che con pochi mezzi messi in campo riesce a ipnotizzare e creare musica dolente e altamente catartica. Un disco onirico nei paesaggi, scuro nelle atmosfere che stringono i nove brani. Il loro è un pop intimo e dark che rasenta i muri wave attraverso un andamento lento molto post. Un minimalismo apprezzabile con tenui costruzioni ricche di pathos, che si sciolgono in ballate shoegaze anni ’90 o nenie dark gothic. Una bella sorpresa.
Luca Freddi
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