Peccato di gioventù il nostro, nel definire cyber thrash il precedente cd dei Mnemic. Era già iniziata allora la loro svolta il più ‘accessibile possibile’ verso il thrash moderno denso di chitarre downtuned e ritornelli puliti e innocui, presi sì dai Fear Factory del 95, ma annaffiati da tantissimo sound svedese che mina alla base la credibilità del lavoro stesso. In sostanza siamo sempre al punto di prima: valeva la pena fare un disco senza growl e riffoni stoppati quando in realtà si cerca di risultare più facili e diretti possibile. Noioso e senza direzione.