Orlando Andreucci è un cantautore elegante con l’animo da chansonnier e il cuore da jazzista. “Inusitato“, la sua ultima fatica discografica, è un disco davvero…inusitato. Non capitano spesso album così, fatti di toni garbati, di tranquillità, di riflessione e di classe. Soprattutto fatti di sottrazioni piuttosto che di addizioni. In “Inusitato”, la voce roca e profonda e la chitarra di Orlando vengono accompagnate esclusivamente da un elegante pianoforte. Brani notturni, soffusi, quasi sussurrati, con qua e là elementi più mossi, come la latineggiante “Se” o il valzer di “Ruth“, infilati a pennello fra le 10 tracce per inserire la giusta quantità di movimento al momento giusto.
“Inusitato” ci fa ricordare l’importanza dell’essenzialità, perché in fondo, una bella canzone resta tale sia che venga eseguita da una chitarra senza una corda che da un’intera orchestra. E di belle canzoni, dalla penna di Orlando Andreucci ne continuano a uscire.
Stefano Di Noi
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