I ghiaccioli con il ripieno di gelato. E’ un po’ così il secondo disco dei Supertempo. Quella sensazione che ti dà il ghiacciolo quando hai caldo, quella frescura che esplode in bocca e sul palato quando lo mangi a mille all’ora per cercare un refrigerio istantaneo. La band inanella punk rock spedito, un power pop con schitarrate fuzz e garage, immediato, diretto, semplice e piacevolmente catchy. Questo sono e non si nascondo dietro a un dito: sbarazzini e spensierati senza badare ad essere originali.
Poi dentro al ghiacciolo trovi una sorpresina, un gelato che gusti con più calma, assaporandolo sulla lingua e facendolo passare tra i denti. E’ tra i pezzi di graffitismo punk che il trio della provincia di Venezia offre qualche incursione nel folk acido di matrice statunitense, lasciandosi andare ad accenti dylaniani e atmosfere da primi R.E.M.
Sinceri, leggeri e godibili senza pretese in 14 canzoni.
Luca Freddi
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