E’ possibile suonare new wave ed essere credibili nel 2014, senza passare per revisionisti nostalgici? Eccome. i We Are Waves con “Labile” non solo omaggiano le grandi band di un filone eccezionale (Joy Division e The Cure su tutti), ma riprendono quelle coordinate fondendole con elementi molto più moderni, come ad esempio l’elettronica quasi da edm che riesce a rafforzare i crescendo di cui molti brani sono dotati. Se “Old Days” è veloce e molto fruibile, il mood di “Here” e di “Worship” sono al contrario momenti intensi e ben poco diretti a un primo ascolto, mentre la cover di Robert Smith e compagni fa capire rapidamente che questa band torinese ha un grandissimo potenziale. Da consigliare senza riserve, specialmente a chi temeva dalla copertina di essere di fronte all’ennesimo disco post-core fotocopia.
Mathias Marchioni
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