Chi segue Outune da qualche tempo, sa bene quanto i Rev Theory (e in generale certo modern rock pompatone e banalone made in US) mi stiano a cuore. “The Revelation” è il successore del buonissimo “Justice“, uscito ben cinque anni fa.
Ora, non conosco personalmente Luzzi e compagni, ma se hanno impiegato così tanto a buttar fuori un disco, è probabile che sia perchè le cose non andavano effettivamente bene per la band. E capisco anche il cambio di sound (i segnali erano ahimè evidenti sin da Alpha King e Born 2 Destroy) che ha interessato un gruppo che era veramente interessante ma che ora ha deciso (per sopravvivere?) di abbracciare un piattume generalizzato da Eleven Seven (sorry Nikki, so che sono sotto Century ma fa niente sai bene che è colpa tua), pezzi da tre minuti, suono iper compresso con conseguente appiattimento delle melodie e delle doti dell’ugola di Rich.
L’apertura con “Guns” si lascia ancora ascoltare, ma nel corso degli 11 brani successivi c’è veramente poco da salvare. La quantità di filtri vocali su “We Own The Night” devasta un brano che suonato alla vecchia maniera avrebbe potuto avere parecchio senso. “Killing Kind” vorrebbe essere “The Fire” cinque anni dopo, ma fa un buco nell’acqua totale.
Ogni tanto i Theory si ricordano di sapere anche andare veloce e suonare hard rock come si deve (come facevano qui per esempio). Sebbene la produzione disintegri qualsiasi tentativo decente, “My Killers” si può salvare perchè è l’unica che veramente pesta. “Blow It Up” punta tutto sui volumi sparatissimi ma è già stata ascoltata miliardi di volte negli ultimi anni.
A fine disco “Other Side” e la iper elettronica “Candle Burns” provano a ridare fiducia in un prossimo lavoro meno standardizzato e più personale. La speranza è l’ultima a morire insomma, di certo The Revelation ci ha fatto veramente male…