Rihanna – ANTI

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Alla fine è uscito ANTI, ottava fatica in studio di Rihanna. Era dai tempi di Chinese Democracy dei Guns N’ Roses che un album non subiva così tante vicissitudini e continui leak. Se l’album dei Guns ebbe poca fortuna una volta dato alle stampe (immeritatamente, ndr), anche Anti non parte con il piede giusto.

L’operazione download gratuito non è più una novità capace di smuovere le montagne. Troppo è stato il rumore mediatico dei precursori U2. Inoltre, come detto, la nomea di album travagliato e continuamente rinviato per problemi vari, non ha mai portato a benefici per gli artisti.

Tuttavia una novità originale Anti la porta con se: i 3 singoli che lo hanno anticipato: “American Oxygen”, “FourFiveSeconds” e “BBHMM” non saranno inclusi nell’album. Scelta coraggiosa.

Abbandonato il vate Kanye West, la produzione e le collaborazioni di ANTI diventano molto più variegate: da Timbaland a Hit-Boy per proseguire con il leader dei Tame Impala, Kevin Parker. Non c’è un vero e proprio filo conduttore tra i tredici brani, piuttosto a voler cercare bene, ci sono tre atmosfere ben distinte: pop old school, dark pop e sex pop.

Il risultato complessivo è quello di trovarsi di fronte ad un album concettualmente incompleto, che non è riuscito a trovare una strada ben definita nonostante i molti tentativi. La nota positiva è sicuramente quella che Anti riesce a mettere in risalto tutte le sfaccettature artistiche di Rihanna, forse tra le poche artiste Pop di caratura mondiale ad aver esplorato e scagliato tutte le frecce a disposizione nella faretra del genere di cui è protagonista. La sensazione è che l’artista senta la pressione delle innumerevoli colleghe con le quali inevitabilmente si deve scontrare

L’album è un evidente tentativo di sparare nel mucchio per cercare di azzeccare almeno un paio di hit. E questa non è certo una cosa positiva.

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