gRAPpa #13: Sfera Ebbasta, Nitro, Dark Polo Gang

Nuovo anno e finalmente nuovo episodio di gRAPpa. Si parte subito alla grande con il super discusso album di Sfera Ebbasta, il ritorno di Nitro e infine la DPG.

Sfera Ebbasta – Rockstar – Sfera ha chiamato il suo album “Rockstar”. Calcutta direbbe che lo ha fatto solo per litigare e infatti ci è abbastanza riuscito, facendo imbestialire gli over 30. La copertina che gli ha dato Rolling Stone, poi, ha fatto il resto. Tuttavia, per chi scrive, siamo davanti a uno dei papabili dischi dell’anno del genere urban. Vi risparmio la fatica, non vi preoccupate, di musica non ci capisco un cazzo. “Rockstar” è easy listening fatta bene, chissenefrega se il ragazzo di Ciny sia effettivamente una rockstar o una popstar o quello che è. I problemi della vita sono altri e non dipendono di certo da quello che combina il trap king. Uno da Sfera si aspetta e pretende solo pezzi da “pompare” in macchina e lui è venuto in nostro soccorso. “Sciroppo” con il feat. di DrefGold, nonostante il tema, è la hit totale. Voi, comunque, non drogatevi.

Nitro – No Comment – La seconda punta di diamante della Machete torna con un disco maturo e con tanti spunti di riflessione. È un ottimo spot di rap fatto come si deve e soprattutto con parole scandite per bene. Insomma si capisce quello che dice nonostante la fotta, cosa assai rara ultimamente. A differenza del precedente “Suicidol”, in “No Comment” manca il pezzone definitivo. Sono 13 tracce sulla media che non ti fanno saltare sulla sedia, ma che ai puristi piaceranno sicuramente. I video dei singoli di lancio sono divertenti e curati al massimo e, mi duole dirlo, fanno passare in secondo piano tutto il resto.

Dark Polo Gang – Sick Side – Ormai ho perso il conto di quanto materiale abbia pubblicato la Dark Polo nel giro di un anno. Dopo il disco ufficiale, “Twins”, di Tony Effe e Wayne Santana è il turno di Side. Più che un album vero e proprio “Sick Side” è un mixtape di undici pezzi un po’ sconclusionati. Si salvano pochissimi brani, su tutti “Diego Armando Maradona”. Qualcuno dica a Sick Luke di smetterla di buttare al vento delle valide produzioni.