Sick Tamburo – Un giorno nuovo

Un giorno nuovo” è il nuovo inizio dei Sick Tamburo, in uscita il 13 aprile con la fedelissima etichetta La Tempesta Dischi. La band costola dei Prozac +, capitanata da Gian Maria Accusani, torna a tre anni da “Senza vergogna” con un disco che ne è la naturale prosecuzione stilistica ma che allo stesso tempo sancisce una svolta e un cambiamento a livello di tematiche e lyrics.
Immaginiamo la fine del mondo. Non tanto quella da scenari apocalittici, quella fine che vede il pianeta Terra disintegrarsi o l’umanità trasformarsi in una massa pulsante di zombie affamati. Immaginiamo piuttosto una fine del mondo conosciuto, un ribaltamento dei punti di vista e delle prospettive che ci colga all’improvviso e ci spinga verso un domani diverso. Se è vero che a ogni fine corrisponde un nuovo inizio, davanti a noi si apre un giorno nuovo.

I personaggi di Mr. Man e Miss Understanding si scambiano una rosa davanti a un’esplosione nucleare: questo è il visual che campeggia sulla cover della nuova creatura dei Sick Tamburo.
Cosa resta dopo la fine del mondo? Cosa succederebbe se tutto ciò che conoscevamo venisse spazzato via all’improvviso? Cosa vedremmo se non ci fossero più ostacoli all’orizzonte? Sono queste le domande che sembra porsi la band e “Un giorno nuovo” contiene tutte le risposte: “Il giorno nuovo è il giorno del grande cambiamento. Del cambiamento dentro di noi.”.

“Un giorno nuovo” è un’altalena, la ricerca di una stabilità in bilico tra passato e presente: da una parte ci sono i Sick Tamburo mascherati che cantano le ossessioni dell’uomo moderno affidandone il racconto a sonorità cupe; dall’altra ci sono i Sick Tamburo che mostrano il volto e si concedono ad atmosfere più rilassate. A un’estremità c’è il sound denso e ricco delle chitarre elettriche che pervade le tracce, dall’altra c’è la mediazione dei sintetizzatori e lo spostamento verso un percorso melodico.

L’equilibrio sta nel mezzo e nel compromesso. L’equilibrio esiste nel momento in cui pezzi come “Sei il mio demone” o “Dedicato a me”, dove le atmosfere dark e le chitarre prevalgono, convivono con “Un giorno nuovo” e “Oltre la collina”, tracce melodiche e romantiche.
“Perdo conoscenza” contiene reminiscenze fortissime del precedente “Senza vergogna” come la successiva “Con prepotenza”, dal sapore più elettronico. “Meno male che ci sei tu” è la sorpresa della tracklist: la voce di Francesco Motta, primo fan della band, si unisce a quella di Gian Maria Accusani in un pezzo wave dalle percussioni quasi militaresche che lascia spazio al sentimentalismo libero da tormenti.
A chiudere in bellezza troviamo “La fine della chemio”, un pugno nello stomaco, la sintesi conclusiva di questo nuovo album dei Sick Tamburo. Una promessa, tutto andrà per il meglio, comunque vada: “Finchè il sole si alza non si muore, finchè il sole si alza si potrà capire perchè” canta Gian Maria Accusani.

Questo è “Un giorno nuovo”. Nove tracce nuove sullo stile dei Sick Tamburo che, anche evadendo i confini della propria produzione musicale, rimangono fedeli alla linea. Me li immagino così questi Sick Tamburo, mentre si coprono gli occhi davanti alla luce di un giorno nuovo, schermando i raggi finché la vista non si abitua ad un nuovo sole e a nuovi orizzonti.