Symphony X – Underworld

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Difficile approcciarsi ad un disco dei Symphony X in un periodo in cui opinioni di critica e fans sono decisamente spaccate. L’ultimo lavoro in studio ha lasciato molti insoddisfatti e “Nevermore”, il singolo di lancio di questo nuovo album in studio, non ha di certo contribuito a placare gli animi.

La violenza sonora della già citata “Nevermore” fa da apripista per un disco composto da undici tracce per lo più contraddistinte da riff possenti, veloci e al limite del thrash, dove la vena prog della band viene spesso oscurata da quella aggressiva e metallara. Non stiamo tuttavia parlando di brani degli Exciter, e l’impronta dei Symphony X è riconoscibile anche nelle composizioni più caustiche e furiose: la chitarra di Romeo macina riff granitici e scale iperveloci, sempre con la solita precisione chirurgica, mentre le tastiere di Pinnella, sebbene spesso risultino un po’ relegate in secondo piano, quando spuntano sono inconfondibili. La sezione ritmica è sempre ineccepibile e Allen al microfono sa destreggiarsi su tutti i terreni affrontati dalla band.

Non troverete solamente composizioni massicce e furiose in questo “Underworld”, il viaggio per il regno degli inferi affrontato dalla band infatti ci porterà anche su terreni più morbidi, dove i tappeti progressive faranno la gioia dei fans più devoti alle sonorità delle origini. Troviamo quindi una ballad particolarmente ispirata in “Whitout You”, e brani come “Charon”, la lunga suite “To Hell and Back” e “Swan Song”, ricche di intermezzi prog ed intrecci strumentali dove la band dà prova di avere ancora la classe di un tempo.

Come già detto il disco dividerà ulteriormente i pareri dei fan, ma farà sicuramente la gioia di chi ha apprezzato il corso intrapreso dalla formazione statunitense in questi ultimi anni.

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