T2 Trainspotting (Original Motion Picture Soundtrack)

T2 Trainspotting: la colonna sonora del film.
Ammettiamolo: se ci mancano gli anni Novanta non è sicuro per le permanenti sugli uomini o per le scarpe con le suole alte. E nemmeno per le pubblicità con Cristina D’Avena e Paolo Bonolis prima che diventassero dei crooners de’ noartri. Gli anni Novanta ci mancano perché erano irrimediabilmente sporchi. Non mi riferisco solo alla corrente omonima per cui ricordiamo i capelli di Kurt Cobain e le sue camicie di flanella, quanto più alla nascita dell’antieroe contemporaneo, il filosofo dell’underground su cui sono modellate le figure di Mark Renton e soci. Danny Boyle, nel primo Trainspotting, dipingeva il quadro della generazione a cavallo fra due decenni, raccontando la storia di un gruppo di eroinomani outsiders che per qualche motivo ancora oggi ci sono rimasti nel cuore. E nelle orecchie, visto che “Lust For Life” rimarrà per sempre associata a quel famoso “Choose life” con cui Ewan McGregor nei panni di Renton inizia la pellicola. La formula vincente del lungometraggio, infatti, stava non solo in una splendida regia, ma nell’altrettanto superba colonna sonora che riusciva a racchiudere l’intero spirito di un’epoca che, nel 1996 del debutto, sembrava in procinto di tramontare.

La bomba esplode però solo venti anni dopo, quando a minare le fondamenta di questo colosso di un certo genere di cinema interviene la dichiarazione di Danny Boyle sulla produzione di un sequel. Nonostante le supposizioni, non si tratta di demenza senile, visto che “T2 Trainspotting” a distanza di circa dodici mesi il film è nelle sale. E, almeno musicalmente, fa esattamente quello che dovrebbe: prende la propria eredità e la porta avanti con lo stesso spirito, come se fosse un gemello consapevole dell’epoca che sta vivendo.

Ce ne accorgiamo subito quando il disco della colonna sonora ci accoglie di nuovo con “Lust For Life”, questa volta in un remix acido firmato The Prodigy che non toglie nulla all’originale di Iggy Pop, anzi lo arricchisce con quel sapore della techno fresca che potrebbe uscire tranquillamente da una qualsiasi Boiler Room. La prima parte elettronica prosegue con “High Contrast”, pilastro della drum and bass britannica, che con le voci distorte di “Shotgun Mouthwash” unisce synth e ritmo serrato e fa da ponte di genere: da electro-alternative si passa infatti ad alternative rock e rap, con “Silk” dei Wolf Alice (colonna sonora del trailer) e “Get Up” dei Young Fathers, il tutto disposto in modo che il cambio di sonorità non disturbi assolutamente l’ascoltatore.

Ed è proprio con questa logica da mix di serata che si susseguono in modo fluido Frankie Goes to Hollywood, Young Fathers e the Rubberbandits, intervallati dal vero momento toccante del disco: “Eventually But (Spud’s Letter To Gail)” è un brano-monologo di grande impatto, in cui il pathos delle parole recitate da Ewen Bremner (Spud, ndR) viene sottolineato dai suoni fluidi degli Underworld, che lasciano nel mezzo della narrazione sonora una vera perla crossmediale fra musica e cinema. Sulla scia malinconica del brano si apre la parentesi amarcord, in cui Blondie, Queen, Run DMC e the Clash ci ricordano della prima epoca Trainspotting vista dagli occhi di un ripulito, senza il grasso della parti meccaniche ed elettroniche. Che, però, è una realtà imprescindibile in un certo tipo di cultura underground. Per questo il disco si chiude nella contemporaneità degli onnipresenti Young Fathers, seguito da uno splendido epilogo in cui “Born Slippy” diventa “Slow Slippy” degli Underworld, un fantasma del brano originale fatto da beats allungati all’inverosimile e echi di voci.

“T2 Trainspotting (Original Motion Picture Soundtrack)” è a tutti gli effetti quello che uscirebbe dall’iPod di uno qualunque dei protagonisti, un rimastone che ha vissuto una certa epoca con tutto se stesso e, per quanto ripulito, non è riuscito a lasciarsi il passato alle spalle. Lo sporco non è morto, si è solo evoluto, ha cambiato forma o genere ma è sopravvissuto al tempo. Un po’ come è successo alla prima colonna sonora e forse succederà anche a questa, fatta con la stessa perizia di chi è riuscito a leggere lo spaccato di non una ma due epoche.

https://www.youtube.com/watch?v=CWWd-4pi3zQ