The Heavy Countdown #22: Blackfield, Hour Of Penance, Black Star Riders

The Swan Thief – II
Le atmosfere sofisticate e sognanti del secondo lavoro dei The Swan Thief sono tutto quello di cui i nostri timpani spossati hanno bisogno. Iniziate da “Aureate” e seguite l’ordine dei pezzi senza skippare. Anche se il post-rock alla Alcest può risultare a tratti indigesto, in determinate circostanze può far piacere a chiunque, come una buona tazza di tè dolce e caldo da assaporare nel tepore di casa dopo una giornata di sbattimenti senza fine.

Au Champ Des Morts – Dans La Joie
Il metallo nero contemporaneo sta sempre meglio, e “Dans La Joie” dei blackster francesi Au Champ Des Morts è un’ulteriore botta di vita in un genere dato da tempo più morto della morte. Le caratteristiche della nuova ondata black ci sono tutte, in particolare la melodia che converge chirurgicamente nella malvagità più assurda e insensata. Completa il quadro lo shoegaze di “La fin du monde”, un pezzo che vi riecheggerà a lungo nel cranio.

Blackfield – Blackfield V
Il quinto disco nato dalle menti geniali del musicista israeliano Aviv Geffen e del frontman dei Porcupine Tree Steven Wilson è un viaggio nel profondo dell’anima. Ed è anche un sentito omaggio al prog settantiano (quante eco floydiane si sentono, in pezzi come “The Jackal” per dire) “sporcato” dalle influenze del main act di Wilson (“Family Man”). Ci vogliono diversi ascolti per assimilare “Blackfield V”, ma vale tutto lo sforzo, e anche di più.

The Ominous Circle – Appalling Ascension
La formazione portoghese ci tiene alla privacy. Infatti i nostri giocano a fare i misteriosi e celano le loro vere identità, mettendo in luce solo la musica, che in effetti, merita un preambolo simile. Le otto tracce di “Appalling Ascension” sono corpose e impenetrabili, un misto di death intessuto di black metal assolutamente alienante, che vi colpirà dritto allo stomaco come un pugno ben assestato.

Shattered Skies – Auxilium // Vol I EP
Dopo un esordio fulminante, gli Shattered Skies si trovano da un giorno all’altro senza vocalist. Per cercare di mantenere alto il livello, si affidano alle corde vocali del sostituto Gerry Brown, con il quale decidono di sondare il terreno pubblicando un nuovo EP, “Auxilium // Vol I”. Risultato? Buon progcore con qualche pezzo appiccicoso come l’Attak (“The Reprisal”), ma speriamo sia solo un assaggino di qualcosa di più corposo.

Hour of Penance – Cast the First Stone
Che dire, un disco degli Hour of Penance è sempre una garanzia. I Nostri, arrivati alla settima creatura con “Cast the First Stone”, non brilleranno certo per originalità, ma pubblicazione dopo pubblicazione, diventano sempre più tecnici e per questo non annoiano. Prendete per esempio “Burning Bright”, o la title track, e lasciatevi travolgere dalla brutalità death di una formazione sempre più solida e radicata nel panorama internazionale.

Black Star Riders – Heavy Fire
Da una costola (o forse è meglio dire due o tre) dei Thin Lizzy sono nati i Black Star Riders, arrivati oggi al terzo full-length. E nonostante dalla formazione siano passati membri di Ratt, Alice Cooper, Megadeth, Suicidal Tendencies, e via dicendo, il profumo che si respira è sempre quello della cara vecchia Lizzy. Quindi hard rock a palate e qualche gustoso anthem da pub. Solo per cultori indefessi del mito.

Aborym – Shifting.Negative
Dov’è finito il black metal? Puf, sparito. Le lievissime influenze industrial del passato sono diventate oggi le assolute protagoniste del nuovo sound degli Aborym. Ma se queste sonorità nel 2017 sono già trite e ritrite per i Ministry o i Combichrist che le masticano da una vita, figuriamoci per una band che fa una scelta sì coraggiosa, ma decisamente demodé. Per usare un eufemismo.

Galactic Empire – Galactic Empire
Avete mai pensato come suonerebbe la colonna sonora di “Star Wars” riletta in chiave progressive metal? Probabilmente no, e forse c’è un motivo. Ma tranquilli, c’è chi l’ha fatto per voi, ovvero i Galactic Empire, una simpatica band di bontemponi che si esibisce suonando nei panni di Dart Fener e compagnia. Ma al di là dell’indubbia capacità tecnica dei Nostri, non si va oltre il divertissement per nerd.