C’erano una volta dei ragazzi prodigio dell’indie rock chiamati The Libertines, che dopo aver inciso “Up The Bracket” nel 2002, e “The Libertines” due anni dopo, erano pronti per spaccare il mondo. E invece sono praticamente spariti, per più di dieci anni, evitando quel fatidico terzo album, punto cruciale per ogni band. Così l’attesa per “Anthems For Doomed Youth” si è fatta lunga, molto lunga.
“Anthems For Doomed Youth” si presenta nelle sue diverse sfaccettature già dalle prime tracce: ci si ritrovano influenze post-punk, quel reggae targato Brixton che era tanto caro ai Clash, in “Gunga Din”, e non manca l’accoppiata pianoforte & archi, come testimonia la ballad “You’re My Waterloo”, mentre “Heart Of The Matter” è un brano squisitamente indie.
Difficile dire se questo album sia quello della maturità, o semplicemente una versione invecchiata di ciò che i Libertines proponevano un decennio fa. Lasciando da parte le speculazioni di questo tipo, “Anthems For Doomed Youth” è un buon disco, che si fa ascoltare volentieri, trascinando l’ascoltatore da una traccia all’altra.