The Monkey Weather – New Frontiers

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Il mio primo approccio alla musica dei The Monkey Weather risale al 2012, quando promuovono il loro “Apple Meaning”, l’album di debutto, aprendo le date italiane del tour dei Kasabian. Trio piemontese dalle aspirazioni britanniche, sanno distinguersi sul palco quanto su disco grazie a un sound caratteristico, che fonde momenti più leggeri di scuola brit pop, affidati al cantante e chitarrista Jolly Hooker, ad altri più scuri, ad opera del bassista e cantante PAul Deckard. Il tutto condito da ritornelli catchy difficili da togliersi dalla testa, e l’ottimo groove del batterista Miky the Rooster. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata: concerti, aprendo per Skunk Anansie e Linea 77, il Sziget festival, MTV Generation ed un secondo album, “The Hodja’s Hook”.

“New Frontiers” contiene tutti gli elementi alla base dei Monkey Weather, e qualcosa di nuovo. Le prime tracce, “I’m So Sorry” e “Another Horizon” introducono al disco, presentandoci un po’ quello che ci aspetta, tra cori che si intrecciano su ritmiche trascinanti e riff indie non da meno. “Tomorrow” si rivela uno dei brani più interessanti, aggiungendo quel tocco di romanticismo vagamente “à la Oasis”. “October ’85” alza nuovamente il tiro, e ci porta all’omaggio posizionato a metà tracklist: “Police On My Back”, in origine pezzo di Eddy Grant contro l’apartheid sudafricano, oggi ricordato principalmente come uno dei brani simbolo dei Clash. L’interpretazione è allo stesso tempo vicina a quella dell’«unico gruppo che conti» e personale. Più riflessivo dei brani precedenti è invece il mood di “Along The Line”, al contrario delle più scanzonate “Try To Be The Best” e “Sandy Vagina”.
In chiusura, dopo l’avvincente “New World”, troviamo un remix di “Another Horizon” in chiave elettronica.

I The Monkey Weather riescono a creare un album omogeneo per quanto composto di diverse influenze, e a rendere riconoscibile il proprio sound fin dalle prime note di ogni brano. In queste tracce si ritrova la stessa energia, lo stesso pathos e lo stesso divertimento che propongono ai propri concerti dal vivo.

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