Dopo un silenzio di quasi cinque anni (l’ultimo disco, “The Rasmus”, risale infatti al 2012) i The Rasmus tornano con un lavoro, “Dark Matters”, altamente fuorviante fin dal titolo. Infatti di “materia oscura” in questo nono album della band finlandese c’è ben poco, anzi. I dieci pezzi che compongono “Dark Matters” sono votati in modo maniacale e palese al pop, alla ricerca del brano radiofonico perfetto, che ahimè, in un tripudio di canzoncine orecchiabili ma dallo scarso spessore, non si riesce a trovare.
In seguito al botto del 2003 con “Dead Letters” (alzi la mano chi non ha mai sentito il tormentone “In the Shadows”), i Nostri non sono più riusciti a replicare questo successo clamoroso, pur vantando tutt’ora un grande seguito di fedelissimi in tutto il mondo. “Dark Matters” è evidentemente un tentativo di rimettersi in pista dopo dischi non del tutto riusciti e periodi più o meno lunghi di inattività. Tentativo che gioca tutto sulla produzione, che più pop di così si muore: infatti il sound di “Dark Matters” è opera del team svedese The Family, che ha prodotto tra gli altri anche Iggy Azalea e Fifth Harmony. Quindi possiamo dire che i ragazzi di Helsinki si siano sì scrollati di dosso un po’ di ruggine, ma questo non basta a rendere la loro ultima fatica memorabile.
Tanto pop, poche suggestioni dark, un pizzico di elettronica danzereccia e qualche copia carbone di “In the Shadows” (vedi “Crystalline”). Giusto “Wonderman” fa ben sperare, essendo l’episodio più grintoso (considerato il resto), ma è solo un’illusione transitoria che svanisce non appena attacca lo smielatissimo refrain. Insomma “Dark Matters” è uno zuccherino pop impacchettato e infiocchettato alla perfezione, ma che una volta sciolto lascia ben poco dietro di sé.