The Sun – Cuore Aperto

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A tre anni di distanza dal precedente lavoro, a giugno i The Sun hanno pubblicato il loro nuovo album “Cuore Aperto”. Il groppo vicentino, annoverato fra le christian band italiane, torna con un progetto indipendente frutto delle esperienze maturate e degli incontri avuti negli anni in cui hanno girato l’Italia con il tour di “Luce”. Ad arricchire il loro bagaglio, la stesura di un libro, i viaggi e le testimonianze di vita portate oltre che nei concerti anche nelle serate acustiche e nelle loro partecipazioni a eventi benefici e solidali.

L’album è una sorta di concept che sviscera temi e descrive situazioni vivibili appunto a cuore aperto, quali amore, amicizia, partecipazione e consapevolezza del mondo che ci circonda, cronaca. Il tutto con testi orecchiabili e immediati che coinvolgono sulle note di un rock leggero, che si dipana tra ballate e brani elettrici, molto estivi nelle loro sonorità.
A volte anche il vecchio animo punk dei The Sun (che, quando nel 2004 cantavano in inglese, si chiamavano Sun Eats Hours e ottennero al M.E.I. il riconoscimento come “miglior punk rock band italiana nel mondo”) fa capolino nei brani più ritmati e veloci che sicuramente arricchiranno le loro coinvolgenti esibizioni live.
“Il Mio Miglior Difetto” apre il disco con una dichiarazione di consapevolezza e impossibilità d’essere indifferenti; “Adesso” continua col suo ritmo incalzante preparando le orecchie ad “Anche in Silenzio”, il primo lento del disco costruito sull’attesa di chi ama in segreto; “La Strada del Sole” è un inno alla vita e alle esperienze vissute assieme in piena condivisione. Si continua poi con gli altri brani alternando sentimenti e sensazioni fino ad arrivare alla title-track, un brano frizzante e trascinante, rock, che invita a vivere senza pretese.

I momenti più efficaci del disco arrivano nelle ultime canzoni: “Le Case di Mosul” è una dichiarazione “no war”, una canzone che partendo da un fatto di cronaca invita alla riflessione sulla vita, sulla insostenibilità di battaglie combattute difendendo un vessillo e dei pretesti accampati per attaccarsi, sulla gratuità della morte che ci rende uguali quando in vita ci vediamo, a torto, così diversi.
“Johnny Cash” è un omaggio quasi rockabilly ad un grande cantautore, che con le sue esperienze e il suo sostegno ai carcerati è stato prima di tutto un grande uomo. In chiusura, infine, la dolcissima “Noi”, dichiarazione e analisi sull’amicizia vera che canta ciò che tutti sentiamo per le persone che consideriamo a noi più strette e vicine.

Un album sincero, generoso di messaggi e contenuti, sorretto da testi e melodie efficaci: un rock leggero e senza pretese, se non quella di farci aprire un po’ di più il cuore durante l’ascolto.

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