Dobbiamo tutti toglierci il cappello davanti agli Hour Of Penance. La band romana ha davvero messo insieme una manciata di pezzi che gli appassionati di death metal ricorderanno a lungo. Ci auguriamo che “Paradogma” costituisca il loro definitivo lasciapassare per sfondare a livello mondiale: dieci tracce che contengono tutti i capitoli della storia del death americano passati in rassegna, rielaborati e attualizzati. La furia esecutiva e le velocità assurde sono sempre alla base, ma l’esecuzione viene spesso intervallata con qualche rallentamento e dei cambi di registro che contribuiscono a infoltire, ancora maggiormente, le strutture delle singole canzoni, erigendole ora a veri e propri monoliti sonori ascoltabili anche a random.
Se proprio vogliamo trovare un difetto, puntiamo sulla produzione che rende caotici alcuni passaggi estremamente intricati e avrebbe potuto essere migliore. Che altro aggiungere? Gli Hour Of Penance si rivolgono a un pubblico di nicchia ma molto esigente: dalla loro hanno una tecnica incredibile e una capacità di comporre che ha al momento pochi eguali. I Nostri puntano decisi al podio delle pubblicazioni brutal dell’anno, al momento non hanno rivali.
Piero Lisergi