Ma che bella sorpresa i Crystal Fighters! Da dove cominciare? Diciamo che il loro video fanno capire tutto, anche guardandoli a volume zero: colorati, pazzi, montaggio figo/epilettico. Dopo una serie di singoli e remix esce il primo disco dell’ensemble spagnolo (meno male, tra parentesi, un’alternativa alle inglesate). Indie dub da ballare, tutto elettronica e sintetizzatori, ma che affonda le unghie del proprio sound nella world music: percussioni basche, chitarre latinoamericane, melodie giapponesi, cori africani…cavolo, riescono a buttarci dentro pure un chitarrone metal ed essere credibili (“I Do This Everyday”)! Nonostante sia tutto indie, la produzione è ottima, pulita e potente. No robe lo-fi e diy della sfiga. Questi sono partiti dalla Spagna e sono andati a rivitalizzare un po’ di rave e feste varie in Inghilterra…ed finita che sono rimasti lì (il singolo “I Love London” lo spiega abbastanza chiaramente). Non aspettativi però deliri jungle/etnici anni ’90 alla Dario G (chi se lo ricorda è bravo): i Crystal Fighters ci tengono a scrivere canzoni. Limonano duro pure con il pop (“Plage”, “At Home” è il synthpop anni ’80 più moderno del momento) e dimostrano di saper essere efficaci anche quando rendono più intricate le loro opere (come non apprezzare l’incrocio di synth, chitarre e melodie di “In The Summer”). Va dritto dritto tra il meglio del 2011.
Marco Brambilla