A Francesco Paura piace il cibo. Ma a Francesco Paura piace anche (e molto) la musica rap. Comunque sia, a Francesco Paura piace la roba fatta come si deve, con calma, cura e attenzione per i particolari. Se sul primo versante, quello del mangiare, l’unico modo per averne la prova sarebbe uscire a cena con lui, per quanto riguarda il secondo campo basta ascoltare il suo nuovo disco “Slowfood” per averne conferma. L’ex 13 Bastardi, attualmente membro del trio Videomind con Clementino e il dj Tay One, si concede uno spuntino musicale sfizioso e ricco di sfumature, con pezzi trascinanti come “Zombie” e altri più introspettivi come “Drive”, ben calibrato nella durata e senza episodi che non siano all’altezza del disco nel suo complesso.
Tra ritmiche hip hop più tradizionali e concessioni alla dubstep tanto in auge, a spiccare è comunque lo stile personale di Paura, che costituisce un filo rosso lungo tutte le dodici tracce con il suo flow posato, calcolato e mai eccessivo. L’esperto mc non cerca infatti mai di strafare, evitando inutili virtuosismi e sbrodolamenti, il tutto in favore della compattezza del prodotto finito. Perché la filosofia dello Slow Food si può applicare anche alla musica, almeno quando è fatta con attenzione alla qualità da qualcuno che pratica il “mestiere” da anni e ne conosce i trucchi e i segreti. Tante le citazioni da cinema, videogiochi, fumetti e serie tv, soprattutto nella potente “999 Hit Combo”. Non mancano, ovviamente, amici e complici ad arricchire il disco: tra gli ospiti i due soci Videomind, i veterani Cenzou e Shaone, il giovanissimo Rocco Hunt, Ghemon, Mad Buddy, Danjlo e Raiz degli Almamegretta, che presta la voce a uno dei brani più intensi di “Slow Food”, “Apocalypse Now”. Uno dei migliori dischi hip hop degli ultimi tempi.
[youtube s3nsieViC0s nolink]Marco Agustoni