440 Hz – Il cannone – Frankenstein – L’attesa – Soon I will be done – Redemption song – Lacrime – Alligator song – Nel clone del padre – Goodbye Pork Pie Hat – Sole invisibile – Ranni Li – Luglio agosto settembre (nero) – Senza voce – Grigio
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Dopo il divorzio dal vocalist John De Leo i Quintorigo tornano a farsi sentire con un nuovo album registrato insieme alla cantante Luisa Cottifogli. Dopo qualche anno di silenzio, quello che è senza dubbio uno dei gruppi più interessanti e imprevedibili della scena musicale italiana è riuscito a ritrovare la strada giusta e a mettere in piedi un album eclettico, ricco di sfumature e percorso da generi e anime molto differenti tra loro: “Il cannone”. Andrea Costa, Valentino Bianchi, Gionata Costa e Stefano Ricci in realtà non hanno mai prestato troppa attenzione ai confini, spesso solo commerciali, che dividono i generi musicali e anzi hanno sempre fatto di tutto per valicarli producendo una miscela di ritmi e sonorità davvero unica e capace di rinnovarsi ad ogni album. L’arrivo di Luisa ha sicuramente portato una ventata di novità e le sue straordinarie doti vocali hanno fatto il resto…
La scaletta si apre con “Il cannone” e “Frankenstein” due brani venati di sarcastica ironia, una parodia graffiante della nostra attualità con suoni acustici alternati a intrusioni elettroniche. Come abbiamo detto però l’abilità dei Quintorigo sta nel mescolare generi e tradizioni differenti ed ecco infatti che poco più avanti, dopo “L’attesa”, troviamo “Soon I will be done”, brano spiritual in cui la nuova cantante ha la possibilità di mostrare tutta la capacità espressiva della sua voce, emozione pura. La scaletta presenta poi una cover di “Redemption song”, celebre pezzo di Bob Marley che i Quintorigo hanno deciso di utilizzare come singolo lo scorso dicembre legandolo ad un’iniziativa benefica dell’Amref. “Lacrime” ci riporta in un territorio decisamente più pop mentre la divertente “Alligator man” propone ritmiche dal sapore decisamente più blues. Ecco il momento di “Nel clone del padre” uno dei brani più intriganti dell’album con i Quintorigo impegnati in un incontro-scontro con il proprio doppio con strumenti moderni alternati agli archi e al sax. Si va avanti con lo standard jazz “Goodbye Pork Pie Hat”, altro importante banco di prova per le doti di Luisa, con “Sole invisibile”, versione italiana di “Invisibile sun” dei Police, e con “Ranni Li”, brano tradizionale in arabo. Il cd si chiude con due importanti tributi intramezzati da “Senza Voce”: il primo agli Area con una versione rivisitata di “Luglio Agosto e settembre”, con il figlio di Giulio Capitozzo alla batteria, e il secondo al passato dei Quintorigo di cui viene riproposto con non poche novità “Grigio”.
“Il cannone” segna un passo importante nella vita di questa band che senza il suo leader storico è riuscita lo stesso a mettere a punto un nuovo stile capace di mescolare continuità e innovazione. Brani originali alternati a cover di alto livello e una capacità straordinaria di far convivere generi e mondi differenti. Grandi doti tecniche, una straordinaria sensibilità artistica e un amore per la musica che traspare ad ogni nota. Insomma, davvero un grande album.