Se c’è qualcuno che a trent’anni conosce il significato della parola “punk”, quello è Nathan Williams, frontman dei californiani Wavves. Se da una parte il surf rock è un’isola felice di sonorità lo-fi e immagini di corse sulla spiaggia, i Wavves si sono sempre distinti con quell’attitudine “I don’t give a shit” a base di alcol, droghe e drama.
Nel 2017, la band di San Diego ne combina un’altra delle sue pubblicando il nuovo album “You’re Welcome” dopo una rottura burrascosa con la Warner Bros Records: la sesta pubblicazione di Williams e soci è firmata Ghost Ramp, etichetta indipendente costola dello stesso Williams.
Insomma basta scherzare, i re della spiaggia sono cresciuti e ora fanno sul serio. Fanculo le major: “Se quegli idioti possono farcela, noi possiamo cavarcela cento volte meglio” ha dichiarato Nathan Williams sul mettersi in proprio.
Ecco quindi “You’re Welcome”, la nuova dichiarazione di indipendenza dei Wavves: un cocktail di fuzz, lo-fi, surf punk e di tutti quegli ingredienti che solo la West Coast ci può regalare. Alla spensieratezza e alla leggerezza degli accordi veloci e delle linee semplici si aggiunge un alone di paranoia e pessimismo che ultimamente è il prodotto più o meno consapevole dell’America trumpiana. In generale il leitmotiv delle lyrics è la visione apocalittica del mondo in fiamme, di un’umanità corrotta al rogo: “The whole world covered in gasoline/ And burning alive”, “I can’t believe the shit they feed to us/ They’re lying to our face” intonano “Animal” e “Exercise”.
Insieme a queste tracce dai toni dark, convive un romantico set di canzoni dedicate all’amore che da sole potrebbero costituire un b-side a sfondo sentimentale. Qualcuno l’aveva già detto: “Ain’t no sunshine when she’s gone” e i Wavves seguono a ruota con “If my baby don’t come/ Neither will the sun”.
Il romanticismo dei Wavves è un richiamo amaro alle classiche canzoni d’amore degli anni ’50-’60, pervase di “lalala” e vocali trascinate. Questo nuovo “You’re Welcome” è un disco di luci e ombre, la strada verso la maturità di una band che vuole fare di testa propria continuando a riflettere nella musica la propria visione del mondo, senza filtri o regole dettate dalle etichette. Capriccio o delirio di onnipotenza che sia, “You’re Welcome” porta la firma chiara e leggibile di Williams & co. Mi chiedo come sarebbe andata se la formazione californiana non avesse dato il benservito alla Warner, ma forse questo sarebbe stato l’unico scenario possibile per una band di teste calde come i Wavves.