Ai tempi di “Brainwashed”, i While She Sleeps si sono fatti notare nel mare magnum del metalcore per una singola caratteristica, ma potentissima: la personalità. Oggi, anche se sono passati appena due anni dal disco sopracitato, sembra che siano trascorse ere geologiche per quanto la band di Sheffield ha cambiato volto. “You Are We”, il terzo lavoro in studio dei Nostri, è dedicato ai fan. “Esistiamo grazie a voi”, insomma. Ma in tutta onestà, non so quanto i seguaci di Taylor e soci ne possano essere contenti.
Mi spiego meglio. Se “Brainwashed” brillava per ferocia e attitudine, “You Are We” vuole a tutti i costi avvicinarsi a quella deriva mainstream rock (o “pop-core” se vi va) tanto cara ai Bring Me The Horizon. Ma se la band di Oli Sykes (che compare in un esemplare featuring nel singolo tutto coretti “Silence Speaks”) rappresenta un esperimento più che ben riuscito a livello di crescita e coerenza artistica, non possiamo dire la stessa cosa dei WSS. Lo stacco tra il precedente lavoro e “You Are We” è abissale, tanto che a volte è difficile riconoscere la band del passato, tranne che in pezzi come “Revolt” e “Civil Isolation” (guarda caso inseriti nelle ultime posizioni in scaletta), messi lì solo per dare il contentino alla vecchia guardia.
È proprio la prima parte del disco, quella più smaccatamente “pop”, a convincere meno. Eccezion fatta per “Hurricane”, singolo preciso ed efficace con il chorus esattamente lì come e dove deve essere, per il resto pare che i While She Sleeps abbiano voluto lanciarsi in un esperimento senza esserne del tutto convinti. E quindi senza essere convincenti. Resta il fatto che moltissimi brani in “You Are We” sono catchy da morire, grazie a quella ripetitività tipica del pop fatta apposta per appiccicarsi in testa da subito. Di certo da oggi cambieranno molte cose in casa WSS. Come? Lasciamo che siano i fan a rispondere a questa domanda.