Witchbound – Tarot’s Legacy

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Le streghe son tornate e non sono mai state vive come quest’anno. La band che ha esordito col moniker Witchbound, infatti, è composta interamente (a parte il cantante Thorsten Lichtner) da ex-membri della formazione tedesca degli Stormwitch.
Il progetto in questione nacque alcuni anni fa dalla mente di colui che degli Stormwitch fu membro fondatore, il compianto Harald Spengler/Lee Tarot, mancato all’affetto dei suoi cari e dei suoi fan nel 2013. Il progetto voleva rimettere insieme i vecchi compagni di scorrerie per comporre della musica originale con lo stile della band che li fece grandi; lavoro che Spengler non vide mai ultimato, ma che i compagni decisero ugualmente di portare a termine come omaggio alla sua memoria.

Mai omaggio ad un musicista avrebbe potuto essere migliore: questo “Tarot’s Legacy” è un disco degli Stormwitch a tutti gli effetti; melodico, potente, romantico ed oscuro, pieno zeppo di quelle tematiche horror/fantasy che fecero la fortuna del gruppo, divenendone il marchio di fabbrica. L’influenza di Tarot si sente dietro ogni singola nota ed il tocco di gente che con lui rese celebri queste sonorità non può non essere evidente in ogni traccia di questo platter.

Inutile citare un brano piuttosto che un altro, inutile un track-by-track, inutile perfino cercare aggettivi e paroloni per descrivere questo disco.
Se non sapete di chi abbia parlato fino a questo momento, cospargetevi il capo di cenere e correte a procurarvi “Tarot’s Legacy” e tutta la discografia degli Stormwitch, e poi abusatene, consumate i dischi, sfondate le casse dello stereo ed esasperate i vostri vicini ascoltando il tutto in un loop continuo.
Capirete da dove arriva il sound di molti famosi nomi metal anni 80/90 e capirete perchè questa perla è finita dritta dritta nel mio elenco personale dei migliori album del 2015.

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